Costi di gestione

La fatidica decisione

di Sergio de Rota

Pochi sanno che a fronte di una notevole spesa necessaria per il loro acquisto le spese di gestione sono proporzionalmente inferiori a qualsiasi altro veicolo, bicicletta a parte. Questo è dovuto al fatto che sono veicoli destinati al tempo libero che altrimenti pochi comprerebbero, hanno una basso rischio di sinistrosità e hanno percorrenze medie non elevate.

Assicurazione: generalmente ancora priva della cosiddetta tariffazione bonus/malus ha tariffe in base al peso complessivo e sono normalmente molto più basse delle autovetture. Da segnalare che esistono compagnie specializzate in prodotti dedicati ai veicoli ricreazionali dal costo decisamente competitivo: tra le coperture troverete voci del tipo incendio/esplosione provocato da impianti a gas, danni da avviamento operato da un minore, rinunce alla rivalsa per sovraccarico, coperture di cristalli e finestre in plexiglass, traino veicoli di grandi diemensioni, ecc. Queste compagnie trattano con le stesse tariffe anche i veicoli classificati ad uso speciale abitazione o similari. Da considerare che se il camper non viene utilizzato in determinati periodi dell'anno e viene tenuto in area privata è possibile sospenderla.

Bollo: dipende dalle Regioni che hanno competenza in materia di Tasse di Proprietà, ma anche qui è mediamente basso, circa 1 euro per ogni kw di potenza.

Rimessaggio: è il costo per far custodire il camper in un’area apposita. Varia in funzione dei servizi offerti, della sorveglianza, se al coperto o meno, degli orari di accesso, ecc. E’ da valutare anche la distanza da casa, spesso è un servizio offerto dagli stessi rivenditori. Ovviamente se tenuto in strada o nel cortile di casa si risparmia.

Manutenzione: è come una casa, e come tale sono tante le manutenzioni necessarie oltre alla meccanica. Anche qui con un po’ di abilità manuale e un buon negozio di ricambi e accessori si risparmia parecchio. Per la meccanica c’è da considerare che sono veicoli costantementi pesanti e pertanto richiedono un po’ di manutenzione da “affaticamento”, ma provenendo le meccaniche di veicoli commerciali i tagliandi sono distanti, anche 20/25.000 km per i più recenti con conseguenti costi contenuti. Se poi si considera che in Italia si percorrono mediamente 5/7.000 km/anno il meccanico lo si vede di rado.

Svalutazione: colpisce inesorabile anche il mezzo a cui ci affezioniamo, ma meno di altre categorie forse anche grazie ai chilometraggi contenuti. Da considerare che i veicoli più anziani, se ben tenuti, rallentano il loro deprezzamento col passare degli anni.