Io perché l'ho acquistato?

Perché acquistare un camper

di Sergio de Rota

 

 

Correva il tempo in cui le vacanze si facevano improvvisando, macinando chilometri in macchina rigorosamente senza mai prenotare e visitando quanti più posti possibile. Ricordo perfettamente anche quel giorno. Era un caldo pomeriggio di agosto, ero in vacanza con mia moglie in Corsica e per il terzo giorno consecutivo facevamo la spola dall'appartamento preso in affitto sulla costa fino ad un passo di montagna da dove partivano splendidi percorsi di trekking. Al rientro da uno di questi, nel posteggio oramai quasi deserto, ci fermammo ad osservare una famigliola di camperisti francesi intenti ad apparecchiare un tavolaccio di legno in un'area attrezzata. La mamma cucinava a bordo, il papà portava avanti e indietro cibarie e stoviglie, i bimbi imbandivano la tavola ridendo e scherzando alla luce del tramonto. Mia moglie Silvia dopo averli osservati in silenzio disse a bassa voce, quasi non volesse disturbare quel quadretto idilliaco: "che bello sarebbe avere un camper ...." Non tornammo più di tanto sull'argomento, ma al rientro dalle vacanze iniziai in gran segreto una febbrile ricerca per realizzare il nostro piccolo sogno con i pochi soldi disponibili. Per il ponte dell'Immacolata preparai la messinscena: con la scusa di dovermi fermare per una commissione portai Silvia in Concessionaria e le presentai Duracel III, un piccolo mansardato Ford già tredicenne e molto vissuto che però a noi sembrava un gioiello. Restammo subito a piedi per un manicotto che perdeva, facemmo 1068 km in quattro giorni visitando il Triveneto e la nostra prima notte fu a Trieste con la bora e la stufa che si spegneva, ma fu un successo! Da allora in quanti posti siamo stati, quante emozioni, quante avventure, quanti ricordi. Il più bello è legato alla Scozia, dove durante una "vacanzina" da 6800 km scoprimmo di essere in dolce attesa di Margherita, nostra figlia. Grazie a lei è poi arrivato Duracel IV perchè ci servivano le cinture di sicurezza, poi il V, oggi c'è Trainator II e in futuro chissà. Per dovere di cronaca vi informo che Duracel I e II sono stati due furgoni, un Fiat 238 e un Ford Transit, che mi hanno portato in gioventù a esplorare l'Europa, ma mia moglie li ha conosciuti solo in foto!